Stare
vicino a Gesù per me significa: aiutare
i poveri, le persone che sono sole ed emarginate,
volersi bene, non fare distinzioni fra persone
di diverse religioni o pelle o lingua.
Io
a scuola, quando vedo che qualcuno è in
difficoltà, l'aiuto.
Nella
mia classe ci sono tre ragazzi: uno peruviano
che si chiama Antony, una cinese di nome CHUNCH
UN LI e una filippina di nome Jacqueline. Quest'ultima
un giorno si è infortunata nella palestra
ingessandosi la gamba e il braccio.
Qualche
volta vado a trovarla a casa sua per farle un
po' di compagnia così non si sente troppo
sola. Lei è molto contenta e ogni volta
mi ringrazia.
Qualche
volta insieme a mia madre ed un piccolo gruppo
di signore che ogni sabato pomeriggio si recano
in un istituto di cura per anziani sono andata
anch'io.
Quando
sono entrata stavano tutti seduti con lo sguardo
nel vuoto. La mia prima sensazione è stata
di provare tanta tenerezza per loro ed ho pensato
a Gesù quando si avvicinava ai sofferenti
e li guariva.
Mi
sono avvicinata a una di loro e subito si è
messa a parlare con me.
Quando
sono andata via ero più contenta, perché
ascoltandola penso di averle dato un po' di sollievo
dalla solitudine.
Queste
piccole cose sono per me stare vicino a Gesù.