Una serata tra amici, intorno a una tavola imbandita, con animo sereno: così alcuni di noi hanno trascorso la sera dell’Epifania in compagnia degli ospiti del Dormitorio pubblico, dopo aver preso parte tutti insieme alla Liturgia celebrata in un salone grande e accogliente.
La partecipazione comune alla Liturgia è un modo per rinsaldare legami di amicizia già esistenti o per avvicinarsi a persone conosciute più di recente.
Il brano del Vangelo, l’omelia e i canti intonati insieme danno un senso speciale a questa serata, perché questo incontro, anche nella sua semplicità, dimostra che si può vivere con maggiore coinvolgimento l’evento del Natale con tutta la sua forza di rinnovamento.
Scopriamo quindi che sedersi insieme intorno alla stessa tavola non è soltanto una specie di piacevole abitudine che si ripete in certe particolari occasioni, ma è davvero un modo di avvicinarsi ad altre persone che diventano importanti sul piano affettivo e sono vicine dal punto di vista spirituale.
Anche per questo motivo il clima che si crea tra i circa cento commensali che si seggono a tavola è un clima sereno e familiare; il momento conviviale è segnato dal desiderio di comunicare, assaporando le diverse portate, dalle fritturine con le alghe fino agli struffoli, e apprezzando la cura e l’attenzione con cui sono stati preparati i diversi piatti ed è stata organizzata l’intera serata.
Questa è l’atmosfera giusta per parlare, per ascoltare i racconti di chi desidera dire qualcosa di sé, per scambiarsi battute o frasi scherzose, ma è anche il momento per intuire con discrezione le difficoltà e i disagi che si nascondono dietro certi momenti di silenzio.
Un incontro che si svolge nella sera dell’Epifania non può concludersi senza i doni: sono piccoli regali personalizzati e forse per questo motivo sono importanti, al di là del loro ridotto valore materiale.
Chiunque riceve un regalo, infatti, acquista la certezza di essere stato ricordato e di aver trovato risposta a una sua esigenza personale.
Chi riceve un paio di guanti, un maglione, un cappello o qualsiasi altro piccolo oggetto utile nella vita quotidiana, sa insomma di non essere stato dimenticato e forse per una volta può anche sentirsi meno solo.
In questo senso un semplice regalino, invece di rappresentare una delle tante manifestazioni di consumismo, può essere il segno di un’amicizia che continua e si rafforza.
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