Indubbiamente
è qualcosa di importante per loro, ma è
anche importante che loro, per così dire, non
si adagino in questa situazione, che riescano un po'
alla volta a riconquistare una certa autonomia. Il
primo passo in questa direzione è il recupero
del senso della propria dignità umana per fare
in modo che riescano a riacquistare la fiducia in
un cambiamento. Ecco : loro dovrebbero riuscire a
pensare che il futuro può essere migliore del
presente, riuscendo anche a coltivare un progetto
di cambiamento. In un certo senso si tratta di indicare
la via di un Sogno, di seguire una strada che porti
verso un cambiamento.
Lei
ha parlato di nuovo inserimento. Ci sono dei progetti
particolari in questa direzione?
La
nuova organizzazione del Dormitorio non dovrebbe prevedere
soggiorni illimitati. Ogni ospite, al momento dell'accoglienza,
incontrerà alcuni esperti e concorderà
con loro un suo progetto personale che potrà
realizzarsi in un certo numero di mesi. L'ospite deve
sapere che questo è un momento di passaggio
della sua vita, ma non può essere la tappa
definitiva. Ognuno sarà inserito in un gruppo
in rapporto alle sue esigenze. Ci saranno tempi diversi,
ognuno sarà protagonista di un progetto personalizzato.
Ma è importante che il soggiorno sia organizzato
a tempo : specie per i più giovani sarà
necessario evitare che si abituino a una vita di assistenza
in dormitorio.
C'è
poi una nuova attività che coinvolgerà
alcuni ospiti : qui nei locali al pianterreno verrà
organizzata una lavanderia automatica gestita da una
cooperativa di cui saranno soci alcuni attuali ospiti
del dormitorio, quelli che già possono disporre
di un minimo reddito per entrare nella cooperativa.
La realizzazione della Lavanderia sarà possibile
perché i volontari della Fondazione Leone hanno
messo a disposizione la somma necessaria per la costituzione
della cooperativa.
Il
Comune da parte sua mette a disposizione i locali
e fornirà i macchinari, e proprio il Comune
sarà il primo cliente di questa lavanderia.
Gli ospiti che lavoreranno nella Lavanderia rientreranno
nel mondo del lavoro e potranno avviarsi verso una
nuova autonomia. Speriamo anzi che sorgano nuove idee
per altre attività di questo tipo.
Ma
l'ospite che comincia a lavorare e vuole pensare a
una vita autonoma sarà ancora aiutato?
Come
ho detto prima, per ogni persona sarà predisposto
un percorso personalizzato. Si tratterà di
definire diverse fasi con dei tempi indicativi. Soprattutto
se pensiamo ai più giovani, è chiaro
che bisogna puntare a un'autonomia in tempi brevi,
ma è anche vero che un lavoro non è
tutto.
È
importante anche sapere come organizzare da soli una
propria vita quotidiana, come vivere in una casa e
come affrontare certe difficoltà quotidiane.
Non dimentichiamo che le persone che vengono al Dormitorio
hanno vissuto traumi di ogni genere molto forti e
spesso sono profondamente scoraggiate e avvilite.
Perciò è necessario star loro vicini
lungo tutto il progetto di nuovo inserimento sociale.
Per
esempio, per coloro che cominceranno a lavorare si
potrà pensare al trasferimento in strutture
del tipo casa-famiglia, dove potranno sperimentare
le proprie forze. In prospettiva, poi, è probabile
che il Comune metta a disposizione dei minialloggi
in cambio di un affitto minimo agevolato. E le persone
che entreranno in un alloggio comunale saranno ormai
pronte a farcela da sole.
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