parrocchia
san Gennaro all'Olmo
Napoli
Un tempo diverso da vivere
proposta per il tempo di Quaresima

Il tempo dei mesi e dei giorni che in passato era scandito dalle feste religiose, ha finito per avere una connotazione laica. I nomi delle feste religiose come Natale, Pasqua sono diventate per un gran numero di persone solo occasioni di vacanza, di festa, viaggi, regali.

Ma – anche se sappiamo di essere diventati una minoranza – c’è un gruppo di persone che non lascia scorrere il tempo scandito dai ritmi del lavoro, del fine settimana, dalle notizie della televisione o da avvenimenti familiari.

In questi giorni, esattamente mercoledì 25 febbraio, è iniziato un tempo segnato da un pugno di cenere posto sul nostro capo, tempo che giunge fino alla Pasqua, evento centrale della fede cristiana.

Sono i quaranta giorni che precedono e preparano alla Pasqua, giorni in cui i cristiani fanno “una messa a punto” dei rapporti col Signore e con le persone del mondo circostante e meno circostante.

Ricordando i quaranta giorni di digiuno trascorsi da Gesù nel deserto, prima di iniziare il suo cammino in mezzo agli altri, percorrendo città e villaggi della Palestina, i cristiani si chiedono che cosa possa significare un tempo di digiuno oggi, tempo dell’opulenza, dei cibi di ogni genere che possiamo comprare e consumare, tempo dell’attivismo e dell’efficientismo.

In realtà porre un limite al consumo di cibo fa bene anche al nostro organismo, ma il digiuno materiale diventa occasione per un digiuno anche spirituale: astenersi da parole cariche di aggressione verso gli altri, malevolenza, giudizi o attacchi agli altri.

E tutto questo per far posto ad un “consumo” – mi si perdoni la parola – un consumo più abbondante della Parola di Dio. Meno tempo alla dimensione materiale della nostra vita troppo invasiva se non esclusiva, per fare spazio al tempo dell’ascolto del Vangelo preso o ripreso fra le mani, fare spazio al silenzio, alla riflessione: insomma entrare un poco in se stessi, attività un po’ rara in questi tempi.

Chi vorrà provare a fare questa scelta, almeno in questo tempo dei quaranta giorni che conducono alla Pasqua, comprenderà che nella propria vita c’è troppa rassegnazione, scontatezza, assenza di sogni. La Parola di Dio è un sogno sulla vita di questo mondo e sulla propria vita.

Nutrirsi della Parola di Dio significa ricevere capacità di nuova attenzione agli altri, capacità di amore gratuito che fa tanto bene a tutti, interesse per quelli che non interessano a nessuno. E conoscere più da vicino la ricchezza di sentimenti e di vita che il Figlio di Dio fatto uomo, Gesù, può comunicare a tutti quelli che la cercano.