parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli
"Tempi forti" e "Tempi deboli"
essere dominati dai ritmi delle nostre cose
o fare spazio alla presenza "discreta" di Dio in noi?
 

Nelle grandi città è facile vedere nelle ore di punta del mattino o del pomeriggio - quando ci si reca al lavoro o a scuola, o al momento del rientro a casa - i grandi spostamenti di persone che vanno da una parte all'altra della città, da un quartiere all'altro.

È una immagine emblematica dello scorrere della nostra vita. Si va e si viene, si fa fatica a fermarsi un po' a riflettere su di sé e su quello che è meglio per noi e per gli altri.

In questi giorni, mentre si intensificano i richiami per i regali di Natale, in sordina la Chiesa comincia a vivere un altro anno che ruota attorno agli avvenimenti della vita di Gesù, dalla nascita ai vari momenti della sua vita pubblica fino ai momenti drammatici della passione e poi della resurrezione.

Dico "in sordina" perché il mondo non si accorge di questa occasione per riflettere sul tempo che scorre, sul senso di ciò che viviamo. La vita finisce per essere scandita da questi tempi di festa, dai nostri piccoli successi o insuccessi.

L'anno scandito dalle varie tappe della vita di Gesù è un invito a vivere una dimensione non solo materiale e terrena per la nostra vita, ma a far entrare Dio nel nostro tempo, il tempo delle nostre giornate, dei mesi e degli anni che scorrono.

Prendere in mano il Vangelo e vedere tutto quello che noi viviamo con la luce che viene da questo piccolo libro, è far entrare Dio nel nostro tempo, trasformare il nostro tempo nel tempo di Dio, vissuto con lui.

Tante volte, pur avendo il necessario per vivere e anche il superfluo, avvertiamo un malessere, una insoddisfazione, un vuoto per qualcosa che manca. È la dimensione spirituale di cui la nostra umanità non può fare a meno.

Con piccoli spazi di lettura, di riflessione, di pause di silenzio possiamo cominciare a colmare questo vuoto e intravedere una dimensione di vita più piena, più completa.