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Sabato
1 febbraio, finalmente, io ed i miei amici
siamo andati sulla neve.
Mi
mancavano tanto questi "mini"
viaggi in cui tutto appare bello ed in cui
ti senti davvero parte di un gruppo.
Siamo
partiti molto presto alle 7,45 circa, ma
io non ero affatto stanca, anzi tutt'altro,
ero contentissima.
Eravamo
buffissimi con le tute, gli stivali, i doposci
e per la verità ogni volta che ci
guardavamo scoppiava-mo a ridere.
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Nel pulman, per ingannare il tempo, abbiamo
ascoltato della musica ed anche se ognuno
di noi ha gusti molto differenti non ci sono
stati problemi.
Finalmente,
elettrizzati dall'idea di toccare la neve
e di "seppellirci" a vicenda, quando
l'autista ci ha detto di scendere non ce lo
siamo fatto ripetere due volte. In 3 secondi
precisi eravamo tutti nella neve a lanciarci
delle palle giganti e a saltare nella neve
altissima.
I
ragazzi, sempre molto cavallereschi e gentili
con le ragazze ci perseguitavano e circondavano.
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Per
la verità anche noi ragazze non scherzavamo:
li abbiamo massacrati
Ciò
dimostra il bene che ci vogliamo
Abbiamo
poi preso gli slittini e quella è stata
la cosa più divertente.
È
stata una giornata piena di momenti da ricordare,
che passando dalle voci allegre, dalle foto
di gruppo nei posti più insoliti, sotto
alberi ghiacciati o capanne con i tetti completamente
sommersi da morbida neve, che sembrava somigliare
a una dolce panna o casa di zucchero o dalle
sciate su piccoli slittini, agli abbracci
caldi tra di noi per riscaldarci.
Tutta
questa magnifica neve non bastava, noi non
ci
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saremmo
mai stancati di giocarci e non ci importava
di bagnarci, l'importante era vivere quei
momenti fino in fondo.
Ragazzi,
era molto freddo, facevano male le mani. I
capelli bagnati, le ginocchia doloranti per
le cadute dagli slittini. C'era una nebbia
che non ci permetteva di riconoscerci, infatti,
mi è capitato di prendere una signora
per una di noi.
Dopo
tante risate e una bella "battaglia"
di neve, tornati al pulman, l''autista mosso
a pietà dai nostri visini stanchi e
infreddoliti, ci ha permesso di mangiare nel
pulman: non ti sto a
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descrivere
la gioia: cori e inni che lodavano il nostro
santo autista.
Affamati,
abbiamo iniziato a consumare ciò che
le nostre dolcissime mamme avevano preparato.
Eravamo una grande famiglia seduti tutti vicini
intorno ad un improvvisato tavolo imbandito
con lattine, bottiglie, tovaglioli, panini
con salsicce e peperoni,frittatine
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di maccheroni, pizze, arancini, patatine,
panini con prosciutto e ricotta, insomma
tanto cibo.
Al
ritorno eravamo stanchi ma fuori dai
finestrini, correvano velocemente alberi
ghiacciati e montagne somiglianti a
pandoro ricoperti di zucchero filato.
Wao,
che bello,
c'era la voglia di
scattare foto all'impaz-zata e fermare
ogni istante di quella bellissima giornata
vissuta pienamente
È
stata un'occasione per stare insieme,
a nostro agio, e per vivere un'esperienza
non abituale, ma unica ed inimitabile.
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