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Ogni
sabato pomeriggio alcuni della parrocchia
si preoccupano di andare a trovare gli anziani
in istituto.
Talvolta
anche noi adolescenti facciamo capolino
su questa dimensione così triste,
ma così saggia, e ci lasciamo trasportare
dalle storie di ognuno di loro, dove a volte
traspare una lacrima di amarezza, ed allora
noi cerchiamo di regalargli un po' della
nostra felicità, ma non sempre è
facile cancellare in un attimo tutto il
dolore e la rabbia che loro sentono al sol
pensiero dell'abbandono.
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Allora
si cerca di organizzare qualcosa per aiutarli
e così abbiamo pensato di renderli
partecipi ad uno dei più grandi problemi
del mondo: "la guerra"
una
parola così semplice che racchiude
in se tutto l'odio che ci può essere
tra due o più nazioni che non vanno
d'accordo per un motivo che magari è
anche stupido
Così
è stata fatta una preghiera sulla "pace",
e su dei cartelloni abbiamo scritto alcuni
nomi dei paesi in guerra.
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La cosa assurda è che anche se non
c'erano segnati tutti i nomi ce ne erano comunque
tanti
Ed
a questo punto mi viene spontaneo fermarmi
e riflettere sull'importanza della pace.
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Ed alla fine capisco che la pace è
preziosa e difficile da ottenere. Tutti dicono
che è importante, ma nessuno ci crede
veramente, perché le guerre esistono
anche tra di noi, nelle famiglie, anche se
sono in formato più piccolo. È
una questione abbastanza difficile da spiegare,
perché ci viene d'istinto rispondere
ad una reazione.
E
se si vuole ottenere qualche risultato bisogna
sforzarsi, reprimere questo istinto e farlo
capire anche agli altri e così
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non
sembrerà più impossibile ottenere la pace
nel mondo. |
C'era
anche gente nuova con noi, sembravano molto interessate
a quest'incontro e mi ha fatto pensare che questo
cerchio per aiutare gli altri si voglia ingrandire
o meglio allargare un po' di più.
Spero
non sia solo un'impressione, perché se noi
facciamo tutto questo vuol dire che almeno un po'
ci crediamo.
Sabato
siamo stati benissimo li, gli anziani sono molto
contenti di vederci e anche noi sentiamo una profonda
gioia quando sorridono nel guardarci come se si
specchiassero in noi.
Noi
speriamo di far sorridere più spesso queste
persone pensando che un domani anche noi potremmo
trovarci soli come loro.
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Dopo aver passato un po' di tempo con gli
anziani io sento un gran senso di sollievo
e quando torno a casa ho tanta voglia di raccontare
tutto a mia madre e alle persone che incontro.
Mia
madre,colpita da tutto quello che le ho raccontato,
ha detto, che qualche volta vuole venire anche
lei.
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