Firenze
Arte, cultura, memoria e ....

Prima di salutarci per la pausa estiva, abbiamo pensato di trascorrere insieme un fine settimana e quindi abbiamo scelto di andare a Firenze nei primi giorni di luglio.

Firenze, una città importantissima per arte e cultura secondo quello che in tanti conosciamo, ma noi scegliendo Firenze, abbiamo pensato anche a chi senza far troppo rumore tra i monti del Mugello, ha dato una svolta importante alla vita di tanti.

Stiamo parlando di Don Lorenzo Milani, un prete che è stato considerato scomodo perché troppo vicino alla vita dei poveri, troppo calato nella vita quotidiana di tanta povera gente che soffriva la fame e soprattutto l’ignoranza.

Don Milani fu mandato a Barbiana dai suoi superiori, per punizione.

Essi pensavano che in un posto così desolato e povero non poteva nuocere a nessuno.

Invece lui incominciò dal giorno dopo il suo arrivo a cercare i bambini delle case vicine per fare loro scuola. Aiutandoli così a essere cittadini e uomini liberi.

A Barbiana abbiamo incontrato uno dei primi sei allievi della scuola di don Milani, Michele Gesualdi.

È stata per noi una grande gioia ed emozione. Abbiamo ascoltato alcune delle cose vissute da Michele, aneddoti, esempi di giornate di studi, abbiamo potuto vedere alcuni dei lavori realizzati dai ragazzi di don Milani.

Una breve sosta alla tomba di Don Lorenzo ci ha permesso di ringraziarlo per la sua vita spesa al servizio dei più piccoli, infatti anche se la sua vita è stata breve, è morto a 44 anni si è dedicato all’educazione dei ragazzi.

Ha dato loro la possibilità di avere un futuro e una vita diversa.

Nei campi, in quei paesi sperduti tra le montagne, potevano solo essere contadini e per tutta la loro vita sarebbero vissuti di stenti. Lo studio ha dato loro la possibilità di lasciare quei posti, di trovare lavori migliori ma soprattutto ha dato loro la dignità di esseri umani.

Oltre Barbiana, siamo stati un po’ in giro a fare i turisti, divertendoci e conoscendo una città d’arte per noi del tutto nuova.

Qualcosa di Firenze lo avevamo studiato solo a scuola. Girare invece per il centro storico tra le tante meraviglie artistiche è stato molto più bello ed emozionante.

Restando vicini al pensiero di don Milani, dopo l’arte e la cultura abbiamo partecipato ad una liturgia particolare.

Davanti alla mensa del Signore c’erano i suoi amici preferiti: le persone anziane.

Partecipano alla stessa liturgia alcuni anziani che vivono in un istituto altri che vivono nelle zone vicine, tanti altri amici di diversa età e anche tanti giovani.

Come Gesù si prendeva cura in particolare di chi era debole e malato, così gli amici anziani erano in cerchio davanti all’altare al primo posto.

Purtroppo sappiamo quante volte nella vita di ogni giorno gli anziani vengono messi da parte. Vengono dimenticati dopo una vita spesa per gli altri.

Quando si diventa deboli quando non si può più dare niente e anzi si ha bisogno di aiuto si finisce all’ultimo posto.

In questa liturgia c’è stata una partecipazione di tutte le età dai più giovani agli anziani perché come dice il Signore nella sua casa c’è posto per tutti.

Un altro aspetto simpatico di questi giorni trascorsi insieme è stato cucinare.

Qualcuno di noi più bravo ha preparato aiutato da altri meno pratici.

Il risultato è stato buono per tutti. Perché anche lo stomaco vuole la sua parte.

Possiamo dire che questi giorni trascorsi insieme a Firenze sono stati molto ricchi di nuove conoscenze, di riflessioni e anche di comunione tra di noi e possiamo esserne molto contenti.

Pensare al nostro passato, ai tanti uomini illustri che hanno lasciato opere importanti, alle persone che semplicemente hanno messo la propria vita al servizio dei deboli, al dono della vita che è prezioso per tutti e di pari dignità, ci rende migliori e desiderosi di costruire un futuro più umano.

Valentino,Milena, Antonella, Alessandro, Fabio, Giovanni, Raffaele, Gennaro, Anna, Colomba,Rosario,Alessio,Costantino,Elena,Sara,Valentina.

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