parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli
la Bibbia
Antico Testamento
Libro dei Salmi
 
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Introduzione
 

Il re Davide. Una parte dei salmi vengono attribuiti a lui.

In una società carica di immagini e forse carica ancor più di suoni, c’è una musica e un ritmo che per generazioni hanno accompagnato il ringraziamento, l'urlo di invocazione di uomini e donne di tutte le età e dì ogni ceto sociale. Sono le 150 composizioni del Libro dei Salmi, che troviamo nell'Antico Testamento, fra i libri che vengono detti "Sapienziali".

Per secoli, uomini, giovani, donne, anziani hanno pregato, cantato, suonato, ritmato la loro preghiera di richiesta di aiuto, di bisogno, di lode, di ringraziamento con le parole contenute nel Salterio.

La preghiera dei salmi è la preghiera dell'uomo e della donna, con le loro contraddizioni, con le contraddizioni della storia e della vita quotidiana, messe in mezzo, a tu per tu con Dio.

È per questo che la preghiera dei salmi è stata la preghiera comune per eccellenza nella tradizione cristiana, oltre che in quella ebraica, messa al centro della preghiera monastica e della lotta interiore per una vita meno conformista e più evangelica.

Pregare con i salmi è una scelta di fondo. È la scelta di chi sa che pregare non è difficile, ma anche che siamo tutti un po' analfabeti. È la scelta di chi sa che amare è un'arte che si impara e che non si sa per natura, e la preghiera ha un rapporto profondo con l'amore.

È la storia di un rapporto concreto, storico, tra noi e il Signore. In questa storia si innestano i nostri tradimenti, le difficoltà della vita, lo scandalo del male, la lotta per costruire un mondo più umano. Pregare con i salmi è la scelta per parole non nostre, parole del Signore stesso, che ci guidano nella via della comunicazione delle cose più profonde e più vere delle sensazioni occasionali e parziali di ognuno.

I Salmi sono singoli componimenti, la cui origine risale a periodi molto diversi, il cui genere letterario è vario. Essi sono stati divisi in cinque libri attribuiti a Davide, dando loro il titolo di “Lodi”. Si ringrazia per un bene che proviene da un altro. Si loda per un bene, anche se questo non ci appartiene. In questo senso la lode si contrappone all'invidia, che consiste nel rattristarsi di un bene posseduto da un altro e nel rallegrarsi di un bene, purché a goderne si sia da soli.

La lode a Dio è il luogo più elevato dell'incontro con lui e del riconoscimento della sua grandezza, bellezza, amore, misericordia... Essa è il riconoscimento di una salvezza già avvenuta. Lode è inizio e fine di ogni preghiera.

Anche la lamentazione è lode, perché preghiera di fronte a Dio. Così la richiesta di perdono, la confessione dei peccati è lode, perché riconoscimento implicito della misericordia di Dio, della sua bontà. I salmi si presentano a noi come lode di Dio, che è salvezza e libertà per l'uomo.

I salmi sono stati composti in tempi diversi, in un arco di tempo che va dal 300 a. C. al 200 a. C. Essi sono per la Chiesa, “preghiera”, quando cioè l’uomo si pone di fronte a Dio, si rivolge a Lui. Chi è l’uomo dei salmi che si pone di fronte a Dio e prega? Per i cristiani l’uomo vero e unico che si rivolge a Dio è Gesù. Ma quest’uomo può essere ognuno di noi, che attraverso i salmi si pone di fronte a Dio e scopre nei salmi le dimensioni della sua ricerca e delle sue tensioni.

Gesù, partecipando alla vita religiosa del suo popolo, conosceva e usava i salmi, che facevano parte della preghiera sinagogale del sabato e delle altre feste.

I salmi per la preghiera della Chiesa hanno rappresentato sin dai tempi antichi una ricchezza. Essi hanno nutrito la preghiera personale e comunitaria di intere generazioni cristiane.