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san Gennaro all'Olmo - Napoli
la Bibbia
Nuovo Testamento
Seconda Lettera di Pietro
 
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Introduzione
Pietro

La Seconda lettera di Pietro

L'autore della lettera si presenta come «Simeone Pietro, servo e apostolo di Gesù Cristo». Rispetto alla lettera precedente che fu assai presto conosciuta e accreditata come scritta dal primo degli apostoli, questa seconda fu accolta lentamente e non senza difficoltà. In ogni caso è da collegare all'apostolo, magari attraverso un suo discepolo che ne ha interpretato il pensiero.

La Lettera, comunque, per la ricchezza del suo contenuto e l'opportunità delle sue esortazioni morali, fu molto usata dalle comunità cristiane e considerata Scrittura sacra.

Probabilmente fu composta verso il 90, nel periodo della seconda generazione cristiana (3,4), quando alcuni credenti presero ad allontanarsi dalla comunità cercando di dividerla. Costoro, vivendo con una condotta riprovevole e disprezzando ogni autorità, giungevano a negare la divinità stessa di Cristo mettendo a rischio la vita e la dottrina delle comunità.

Si rese necessario un intervento che richiamasse i credenti a leggere e a interpretare la Scrittura all'interno della vita della comunità, condannando chi spingeva a interpretazioni private che ne stravolgevano il senso. La Lettera conferma sopratutto la fede e la vita cristiana.

Il cristiano, scrive l'autore della Lettera, deve rispondere alla chiamata di Dio con una vita virtuosa, con l'accoglienza dell'insegnamento evangelico, allontanandosi dai falsi profeti e dottori. Il discepolo di Gesù deve, invece, affidarsi al Signore e vivere nella speranza che gli è stata donata.

È importante il richiamo che l'autore fa alla Scrittura come parola ispirata da Dio, alla quale non si possono dare interpretazioni private. Essa va interpretata alla luce dello stesso Spirito Santo che l'ha ispirata e che continua a guidare la Chiesa.

 

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