parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli
la Bibbia
Nuovo Testamento
Lettera di Giacomo
 
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Introduzione
 

Giacomo, "servo di Dio e del Signore Gesù Cristo"

L'autore della lettera si presenta come "Giacomo servo di Dio e del Signore Gesù Cristo" (1,1). È Giacomo, "fratello del Signore" (cfr. Gal.1.19), stimato una delle colonne della Chiesa (Gal. 2,9) e capo della chiesa di Gerusalemme per una trentina d'anni.

Venne ucciso verso il 62 sotto il sommo sacerdote Anania, dopo la morte del procuratore Festo. A lui la tradizione cristiana attribuisce questa lettera.

L'intero testo è impregnato di Scrittura; anche se non è citata, ispira però l'intero impianto. L'autore appare molto legato alle usanze giudaiche; lo stesso insegnamento sulla necessità delle opere unite alla fede (2, 14-26) riflette la sensibilità ebraica.

Anche l'attenzione ai poveri (2,2-13) risente dell'insegnamento biblico sui "poveri di Jahvè" e del discorso sulla montagna che inizia appunto con la beatitudine dei poveri (cfr. Mt. 5,3; cfr. anche l'invettiva contro i ricchi, Gc. 5,1-6).

La lettera, che mira ad ottenere che la vita cristiana sia vissuta nelle sue esigenze, è indirizzata "alle dodici tribù d'Israele che si trovano sparse nel mondo", cioè in mezzo ai pagani. Forse si tratta delle comunità cristiane di Siria e Cilicia, formate per lo più da ebrei convertiti al cristianesimo, conoscitori sia della Bibbia che dell'insegnamento di Gesù.

Queste comunità, ancora legate alle consuetudini giudaiche, sono invitate ad una più radicale ed effettiva pratica del Vangelo: una fede vitale (2,1.5.14-17;5,15), una carità senza preferenze (2,2-4.13;5,7), la fortezza nelle tentazioni e nelle prove della vita (1,12-15;4,7), la prudenza nel parlare (3,2-11), la dipendenza da Dio (4,7-8.13-17) e la pazienza (5,7-11).

L'autore raccomanda con insistenza la preghiera, sia individuale che comunitaria: essa deve accompagnare il cristiano in ogni necessità (1,5-8;4,2s;5,13-15). Importante è l'accenno alla preghiera e all'unzione con olio fatta sul malato dagli anzini della comunità (5,14s): in questo testo il Concilio di Trento ha indicato la base scritturistica per il sacramento dell'unzione degli infermi.