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9La carità non sia ipocrita: detestate il male, attaccatevi al bene; 10amatevi gli uni gli altri con affetto fraterno, gareggiate nello stimarvi a vicenda. 11Non siate pigri nel fare il bene, siate invece ferventi nello spirito; servite il Signore. 12Siate lieti nella speranza, costanti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera. 13Condividete le necessità dei santi; siate premurosi nell'ospitalità.
14Benedite coloro che vi perseguitano, benedite e non maledite. 15Rallegratevi con quelli che sono nella gioia; piangete con quelli che sono nel pianto. 16Abbiate i medesimi sentimenti gli uni verso gli altri; non nutrite desideri di grandezza; volgetevi piuttosto a ciò che è umile. Non stimatevi sapienti da voi stessi. 17Non rendete a nessuno male per male. Cercate di compiere il bene davanti a tutti gli uomini.
18Se possibile, per quanto dipende da voi, vivete in pace con tutti. 19Non fatevi giustizia da voi stessi, carissimi, ma lasciate fare all'ira divina. Sta scritto infatti: Spetta a me fare giustizia, io darò a ciascuno il suo, dice il Signore.
20Al contrario, se il tuo nemico ha fame, dagli da mangiare; se ha sete, dagli da bere: facendo questo, infatti, accumulerai carboni ardenti sopra il suo capo. 21Non lasciarti vincere dal male, ma vinci il male con il bene. |
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“La carità non abbia finzioni: fuggite il male con orrore, attaccatevi al bene; amatevi gli uni gli altri con affetto fraterno, gareggiate nello stimarvi a vicenda”. La vera forza della comunità dei discepoli è tutta in queste parole che Paolo rivolge ai suoi fratelli che sono a Roma. Infatti, la comunità non è forte di se stessa e delle sue opere, ma della capacità di vivere un amore sincero e largo verso tutti.
È questo il dono più prezioso che il Signore ha fatto ai suoi discepoli. Questo amore rende la comunità forte e autorevole nel mondo. In quest’amore, infatti, che i credenti ricevono dall’alto, risiede l’energia che rende possibili cose che altrimenti sono impossibili agli uomini. Quando la comunità (e con lei ogni discepolo) vive non per se stessa, ma per testimoniare l’amore che ha ricevuto dal Signore, arriva a fare cose grandi.
Per questo Gesù, potremmo dire, conoscendo direttamente la forza dell’amore, ha potuto dire ai discepoli di ieri e di oggi: “Chi crede in me compirà le opere che io compio e ne farà di più grandi”. È questa la forza dell’amore, la forza di chi vince il male con il bene. |