Il Vangelo di Luca e gli Atti degli Apostoli dovevano inizialmente formare un’unica opera, o almeno l’evangelista Luca ideò i due libri come un’unica composizione, come si legge chiaramente proprio all’inizio degli Atti.
Infatti nel progetto di Luca gli Atti degli Apostoli non sono altro che la vita della comunità dei discepoli dopo la Pentecoste. Si potrebbe dire che sono il tempo della Chiesa dopo il tempo della vita di Gesù con i suoi discepoli.
Se il Vangelo di Luca propone i racconti e le parole del Maestro come un grande pellegrinaggio che muove dalla Galilea fino a Gerusalemme, gli Atti degli Apostoli prendono il via da Gerusalemme per giungere fino agli estremi confini della terra, come si legge in 1,8: “mi sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samaria e fino agli estremi confini della terra.”
E gli Atti si concludono con la predicazione di Paolo, prigioniero a Roma, che non si stanca di comunicare il Vangelo a tutti.
Luca presenta negli Atti la nascita e la crescita delle prime comunità attraverso la predicazione degli apostoli, soprattutto dell’apostolo Paolo, che è senza dubbio la figura a cui l’evangelista dedica più spazio nella sua opera. Racconta per ben tre volte l’incontro dell’apostolo con Gesù sulla via di Damasco (At 9; 22; 26) e la sua conversione.
Con Paolo si aprono in maniera definitiva le porte del Vangelo ai pagani, e quindi al mondo intero. Luca, che scrive per comunità composte prevalentemente da pagani convertiti, dà grande spazio all’opera dell’apostolo.
L’azione di Paolo suscitò non pochi problemi, perché alcuni, soprattutto gli ebrei che erano diventati discepoli di Gesù (ed erano all’inizio la maggioranza a cominciare dagli apostoli), ritenevano che i pagani che volevano diventare cristiani dovessero sottomettersi all’osservanza della legge mosaica come gli ebrei.
Paolo si oppose affermando la libertà del Vangelo dalla legge (vedi le Lettere ai Galati e ai Romani). È in Atti 15 che la comunità primitiva affronta questo problema. Negli Atti la vera protagonista di quanto avviene è la Parola di Dio, che suscitata dallo Spirito Santo muove gli apostoli perché la comunichino fino agli estremi confini della terra.
La Parola di Dio è la strada dei discepoli di Gesù, che cominciarono a chiamarsi cristiani ad Antiochia (11, 26). Con gli Atti il Vangelo passa dalle piccole città della Galilea e da Gerusalemme alle città capitali del grande mondo, dominato dalla cultura ellenista: Antiochia, Filippi, Efeso, Corinto, Atene, Roma.
Le comunità, nate sul fondamento della predicazione apostolica, si fondano su quattro pilastri: ascolto della predicazione, liturgia (chiamata lo “spezzare il pane”), preghiera e fraternità, come leggiamo nel bellissimo testo di Atti 2, 42-48. A partire da questo testo, Luca traccia un’immagine profetica della comunità, che dovrà raggiungere gli estremi confini della terra.
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