parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli
la Bibbia
Nuovo Testamento
Il Vangelo di Giovanni
 
altre date:
 
Introduzione

Il Vangelo di Giovanni si differenzia in modo consistente dai vangeli sinottici, Marco, Matteo e Luca.

L'autore, il discepolo Giovanni, fratello di Giacomo, conosceva probabilmente le tradizioni degli altri Vangeli, ma volle esporre e tramandare le parole e gli eventi della vita di Gesù secondo un suo piano e tenendo conto delle comunità dell'Asia Minore, a cui egli si rivolgeva.

Ogni Vangelo infatti non nasce come una biografia di Gesù, ma come una buona notizia che viene comunicata in un ambiente preciso e indirizzata a comunità diverse.

Da qui anche la diversità tra i Vangeli e soprattutto la particolarità di quello di Giovanni, scritto per ultimo verso la fine del primo secolo.


L'evangelista Giovanni

Giovanni si presenta con la garanzia di un testimone anonimo, "il discepolo che Gesù amava", che partecipò al dramma della passione

Più chiaramente degli altri vangeli, il quarto vangelo vuole mettere in luce il senso della vita, delle opere e delle parole di Gesù e vuole condurre ad una comprensione più profonda e chiara della sua persona.

Per Giovanni Gesù è la Parola di Dio fatta persona, egli viene a manifestare la vita stessa di Dio per mezzo di lui. Tutto il vangelo è una manifestazione di Dio che avviene in Gesù.

L'evangelista, raccontando la storia di Gesù vuole farne cogliere la dimensione spirituale: egli è la luce che viene nel mondo, realizza le grandi figure dell'Antico Testamento, è l'agnello di Dio, il nuovo tempio, il pane di vita che sostituisce la manna, il buon pastore, la vera vite.

Il Vangelo inizia con un grande prologo (1, 1-18), che mette al centro della creazione e della storia il mistero dell'incarnazione, della Parola che si è fatta carne nel Signore Gesù ed è venuta ad abitare in mezzo a noi.

La vicenda di Gesù si sviluppa in due grandi parti: il ministero di Gesù (1,19 - 12,50); la manifestazione dell'ora di Gesù nella Pasqua dell'Agnello di Dio immolato sulla croce e risorto (12,1 - 20,31).

Per Giovanni Gesù è colui che traccia la via per entrare in comunione con Dio. Per questo l'evangelista inserisce continuamente le azioni e le parole di Gesù nel contesto delle feste ebraiche: la pasqua, la festa delle capanne, la festa della dedicazione.