Anche noi bambini leggiamo il Vangelo
03 Gennaio 2010 -
Seconda Domenica dopo Natale/C

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Gesù ci chiede di essere accolto.

Per prima cosa, nel Vangelo di oggi c’è più volte la parola “VERBO”.
Che significa? È una parola che viene dall’antica lingua latina e significa PAROLA.
Si usa riferita a Gesù che è venuto in mezzo a noi come la PAROLA mandata dal Padre. Egli ci fa conoscere le parole del padre suo.

Ascoltiamo dal Vangelo di san Giovanni al capitolo 1, versetti da 1 a 5 e da 9 a 14:

In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era, in principio, presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste.

In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre e le tenebre non l’hanno vinta.

Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo. Era nel mondo e il mondo è stato fatto per mezzo di lui; eppure il mondo non lo ha riconosciuto. Venne fra i suoi, e i suoi non lo hanno accolto.

A quanti però lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, i quali, non da sangue né da volere di carne né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati.

E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come del Figlio unigenito che viene dal Padre, pieno di grazia e di verità.

Gesù ci parla di Dio, padre suo e padre nostro e ci fa conoscere il pensiero di Dio.

Quando il Vangelo dice: “E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi”, significa che il Figlio di Dio, il Verbo, è diventato carne, cioè ha preso un corpo come noi, è nato bambino ed è cresciuto come cresciamo noi.

Ma lui era anche il Figlio di Dio e ci parla di Dio, il Padre suo.

Gesù è come una luce che illumina la nostra vita, cioè ci fa vedere quello che è buono e bello per noi.

La prima cosa che notiamo è che Gesù è nato povero, senza avere una casa, tanto che è nato in una stalla ed è stato poggiato in una mangiatoia, dove si mette il cibo per gli animali.

Non è stato accolto, nessuno ha voluto accoglierlo nella sua casa. Infatti il Vangelo dice: “venne fra i suoi, e i suoi non lo hanno accolto”.

Accanto a lui, il Vangelo ci dice che vanno solo i pastori, persone povere e umili. Gli altri, le persone importanti non ci vanno.

Alcuni di noi, della Comunità di sant’Egidio, a Natale e anche nei giorni successivi hanno aperto la Chiesa di san Severino per accogliere tanti poveri, che dopo la celebrazione della messa, si sono seduti attorno a tante tavole preparate ed hanno mangiato assieme ad alcuni di noi.

Anche il nostro cardinale ha voluto mangiare assieme ai poveri. Le cose che alcuni hanno portato sono state molto utili per dare gioia a queste persone povere.

Anche il Papa, due giorni dopo Natale, a Roma, è venuto ed è stato a tavola con tanti poveri. Ha fatto loro molte domande: da dove venivano, come vivevano, chi li aiutava. E ha portato un regalo per ogni bambino povero che stava a questa tavola, con più di duecento persone.

Questo è il modo di accogliere Gesù. Egli vuole bene ai poveri e anche noi dobbiamo imparare a fare lo stesso.

"E il Verbo si fece carne, e venne ad abitare in mezzo a noi".


Preghiera a Gesù

Gesù, tu sei nato e cresciuto come noi,e tanti non ti hanno accolto.

Fa che noi impariamo a voler bene a quelli che non hanno nulla e che non sono voluti bene da nessuno.