Gesù vuole entrare nella nostra vita, nei nostri pensieri, nei nostri sentimenti, e cambiarli.
Ascoltiamo dal Vangelo di san Luca al capitolo 24 versetti da 35 a 48:
35[I due discepoli che erano tornati da Emmaus] narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l'avevano riconosciuto nello spezzare il pane.
36Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona stette in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». 37Sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere un fantasma. 38Ma egli disse loro: «Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? 39Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che io ho». 40Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi. 41Ma poiché per la gioia non credevano ancora ed erano pieni di stupore, disse: «Avete qui qualche cosa da mangiare?». 42Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; 43egli lo prese e lo mangiò davanti a loro.
44Poi disse: «Sono queste le parole che io vi dissi quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi». 45Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture 46e disse loro: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, 47e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. 48Di questo voi siete testimoni.
Ogni giorno noi facciamo tante cose: andare a scuola, studiare, giocare, andare in palestra, mangiare, dormire, parlare con i genitori, con i compagni.
Anche Gesù vuole parlare con noi. E lo fa quando noi leggiamo il Vangelo e sentiamo le sue parole.
Gesù vede che non è facile per lui entrare nella nostra vita. I pensieri della scuola, del gioco, dello studio, spesso finiscono per prendersi tutto lo spazio. E per Gesù non c’è posto.
Nel Vangelo di oggi, Gesù si fa vedere dai suoi primi amici, gli apostoli. Essi avevano seguito Gesù per due anni – come noi per il catechismo – ma dinanzi alle ore di Gesù arrestato e condannato a morte, hanno avuto paura e sono tutti fuggiti.
Ora è Gesù che viene a cercarli. Ed essi pensano che sia un fantasma, che non è una persona in carne ed ossa. Cioè essi pensano che quello che Gesù ha fatto aiutando tutti, volendo bene ai poveri e alle persone giudicate male dagli altri, non è possibile continuarle a fare da loro stessi.
E perciò pensare di ritornare a fare la vita di sempre.
Ma Gesù non li lascia soli, li va a trovare e spiega loro che essi devono continuare a vivere come hanno appreso da lui: una vita in cui la cosa più importante è amare gli altri, volere loro bene.
Gesù parla pure a noi, ci viene a trovare: la domenica è il giorno del nostro incontro con Gesù, che ci parla e ci insegna a vivere facendo del bene a tutti.
I primi amici di Gesù, gli apostoli, lo stanno a sentire e restano uniti, fanno conoscere a tutti quello che ha detto e ha fatto Gesù. Essi stessi continuano a fare quello che ha fatto Gesù.
Così il vangelo è arrivato fino a noi. E oggi noi vogliamo continuare quello che hanno fatto i primi amici di Gesù: fare quello che egli ha detto e farlo conoscere ai nostri compagni. |