Cari bambini
Per prima cosa leggiamo la pagina del Vangelo di questa domenica: Matteo capitolo 24 versetti da 37 a 44:
37Come furono i giorni di Noè, così sarà la venuta del Figlio dell'uomo. 38Infatti, come nei giorni che precedettero il diluvio mangiavano e bevevano, prendevano moglie e prendevano marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell'arca, 39e non si accorsero di nulla finché venne il diluvio e travolse tutti: così sarà anche la venuta del Figlio dell'uomo.
40Allora due uomini saranno nel campo: uno verrà portato via e l'altro lasciato. 41Due donne macineranno alla mola: una verrà portata via e l'altra lasciata.
42Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà. 43Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa.
44Perciò anche voi tenetevi pronti perché, nell'ora che non immaginate, viene il Figlio dell'uomo.
La Chiesa ci fa iniziare oggi un muovo anno di cammino con Gesù. E nella Chiesa di Napoli lo iniziamo con un incontro particolare: quello con i disabili mentali, riuniti attorno al Cardinale Sepe, nel Duomo di Napoli.
È bello iniziare il tempo di Avvento, composto di quattro domeniche che ci preparano alla celebrazione della nascita di Gesù, incontrando questi amici più deboli. Alcuni di loro hanno ricevuto il sacramento della Cresima o Confermazione.
Chi li ha guardati da vicino, ha visto che erano molto contenti. Erano contenti sentendosi voluti bene.
Noi dobbiamo imparare a voler bene come Gesù, che ha messo al primo posto le persone che vengono messe da parte, come se fossero uno scarto. Per Gesù sono da mettere dinanzi a tutti.
Noi non vogliamo essere come quelle persone di cui ci parla il vangelo: mangiavano e bevevano, prendevano moglie e prendevano marito … e non si accorsero di nulla fine venne il diluvio.
Tante persone anche oggi vivono senza accorgersi degli altri, senza aiutarli.
Noi vogliamo imparare da Gesù. Guardiamo questi nostri fratelli e sorelle più deboli, vogliamo bene a loro come fa Gesù.
Essi hanno difficoltà a parlare, altri non riescono a scrivere, a pensare. Ma su una cosa molto importante sono bravi, anzi bravissimi: sanno voler bene molto più di noi, ascoltano con attenzione le parole di Gesù e pregano per i paesi dove c’è la guerra, dipingono dei quadri che poi vendono.
E coi soldi che ricavano aiutano i bambini in Africa che sono malati.
Da loro impariamo ad ascoltare Gesù.
Essi sono molto attenti quando si spiega il vangelo, quando fanno il catechismo. Impariamo da loro ad essere molto attenti e a portarci nel cuore quello che Gesù ci insegna.
Ma da loro impariamo anche a fare qualcosa per aiutare i poveri. Vogliamo aiutare a preparare il pranzo di Natale con i poveri, che si farà anche nella nostra chiesa, proprio il giorno di Natale?
Ognuno può portare la domenica quello che servivà a prearare le calze che saranno regalate dopo il pranzo: panettoncini,cioccolata, caramelle.
Rinunciando a qualcosa per noi faremo felici gli altri proprio come Gesù ci insegna. |