Le Piccole Sorelle
Un incontro familiare all'EUR
(ROMA)
In estate si viaggia per svago, per riposarsi, ma si viaggia
anche per conoscere luoghi nuovi e per entrare in contatto
con persone interessanti.
In un fine settimana di luglio
alcuni di noi - eravamo all'incirca una trentina - si
sono ritrovati per riflettere insieme e hanno visitato
un luogo particolare, incontrando delle persone che hanno
deciso di dedicare la propria vita al Signore e alla testimonianza
del Vangelo.
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A Roma, nel quartiere Eur, poco
lontano dalla Basilica di San Paolo fuori le mura, abbiamo
incontrato le Piccole sorelle di Gesù, una fraternità
nata nel 1939 dall'iniziativa della piccola sorella Magdeleine
di Gesù (1898-1989). |
La
"Fraternità Generale"
Le
"Piccole Sorelle" hanno all'Eur la loro
Fraternità generale, un insieme di edifici
semplici, poveri, con un'ampia cappella di legno,
circondate da piante e da fiori: è un villaggio
che ha qualcosa di esotico, perché non è
facile trovare case di legno, quasi delle grandi
capanne, nel cuore di una città italiana.
Sono a due passi dal centro di Roma, ma potrebbero
essere dovunque: quando siamo arrivati in casa loro
le piccole sorelle ci hanno accolto e ci hanno condotti
presso un grande albero.
Protetti dall'ombra, su alcune panche e sedie, ci
siamo messi tutti in cerchio e abbiamo conosciuto
due piccole sorelle che ci hanno raccontato del
loro modo di vivere il Vangelo e delle loro esperienze
in diverse parti del mondo.
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L'accoglienza
Prima che cominciassimo a dialogare con loro, però,
abbiamo capito subito che le piccole sorelle hanno un
modo speciale di mettersi in contatto con gli altri.
Lo abbiamo capito da un gesto semplicissimo ma anche molto
dolce, un gesto che in genere si compie quando si riceve
un amico o un parente: sembra un particolare secondario,
ma può anche essere un gesto che si lega direttamente
a un piccolo dono segreto che dà un senso migliore
alla vita.
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Il
piccolo particolare è questo: ci hanno
offerto subito un bicchiere di tè freddo
e poi dei biscottini.
Con
questo segno di accoglienza, quel caldo pomeriggio
romano del mese di luglio si è trasformato
in un rilassante momento di incontro tra persone
curiose di conoscersi.
Le
piccole sorelle ci hanno messo a nostro agio e
in un attimo ci hanno fatto capire cosa significhi
saper accogliere e incontrare gli altri, non come
estranei, ma come fratelli.
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La loro testimonianza
Le parole che le piccole sorelle ci hanno detto dopo,
rispondendo alle nostre domande, hanno poi confermato
questa prima impressione.
Abbiamo ascoltato alcune notizie sulla loro vita, racconti
di episodi particolari ed esperienze di vita in zone del
mondo dove le persone soffrono la fame o si trovano in
condizioni difficili per le conseguenze di guerre o di
calamità naturali.
Ma abbiamo sentito che anche in una città come
Roma si sono trovate a vivere a contatto con persone sofferenti
che le hanno sentite vicine nel momento del bisogno e
della solitudine.
Attraverso
le piccole sorelle abbiamo quindi imparato che nel mondo
contemporaneo è possibile seguire il Vangelo, vivendo
vicino agli altri, offrendo la propria amicizia, la propria
presenza come segno di fraternità e come testimonianza
del Vangelo stesso.
Lavorano
come tutti
Le piccole sorelle vivono in tanti paesi del mondo, dal
Nicaragua al Ruanda, dalla Russia all'Italia, facendo
lo stesso tipo di vita che fanno le altre persone, anzi
la stessa vita che in ogni parte del mondo fanno i poveri.
Come tutti gli altri, si guadagnano da vivere con il proprio
lavoro, conoscono le incertezze delle crisi economiche
e dei licenziamenti, affrontano le tante difficoltà
quotidiane e poi la sera tornano a casa, nelle case in
cui vivono in gruppi di tre o quattro persone, dove si
riuniscono per un paio d'ore al giorno in una cappellina
per meditare e pregare.
Fanno lavori come gli altri: al Luna Park dell'Eur alcune
di loro, che vivono al quartiere Laurentino, gestiscono
uno stand che si chiama "Notte di luci", in
altre città di Italia abitano in quartieri popolari
nei quali offrono la continua testimonianza di una vita
che segue il Vangelo.
Essere
vicini agli altri
Le piccole sorelle vivono insomma come tutti gli altri,
ma con una sola differenza: sono sempre vicine agli altri
quando capiscono che le persone che incrociano nei loro
percorsi quotidiani hanno bisogno di loro.
Stanno vicino non per fare grandi discorsi o per cercare
di trasmettere con belle parole la propria Fede, ma si
fanno incontro quando si accorgono che può essere
utile la loro presenza, la loro compagnia, anche se gli
altri seguono un'altra religione, poiché per loro
la cosa importante è cercare con tutti un legame
di fraternità, per fare una fraternità universale.
Le
piccole sorelle seguono in questo le parole di piccola
sorella Magdeleine e cercano di essere "arabe tra
gli arabi, nomadi tra i nomadi, operaie tra gli operai
,
ma innanzi tutto umane tra gli umani".
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Ma
chi era piccola sorella Magdeleine?
Era
una giovane donna francese che nel 1920 rimase molto
colpita dalla lettura di un libro.
Narrava
la vita di Charles de Foucauld (fratel Carlo di
Gesù), un eremita morto pochi anni prima,
nel 1916, nel deserto del Sahara, dove aveva passato
parte della sua vita a contatto con il popolo dei
Tuareg, il popolo del deserto.
Dopo
questa lettura piccola sorella Magdeleine desiderò
ardentemente di vivere il sogno di fratel Carlo
e di andare nel deserto.
Nel
1936, in seguito ad una artrite deformante molto
grave, un medico le disse che avrebbe potuto continuare
a vivere solo se fosse andata in un paese privo
di umidità.
Era
questa l'occasione che lei aspettava. E subito partì
insieme con la mamma per il deserto del Sahara.
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Fratel
Carlo di Gesù
Quando sentiamo parlare degli eremiti, noi pensiamo
in genere a monaci vissuti circa mille anni fa;
eppure anche nel nostro secolo ci sono stati e ci
sono eremiti.
Fratel
Carlo di Gesù (1858-1916) andò da
solo nel deserto, non perché gli piaceva
stare da solo, ma perché desiderava vivere
a contatto con gli altri, incontrare popoli diversi
e lontani, conoscendo meglio i musulmani e genti
di altre religioni. Per lui questo significava incontrare
non estranei da combattere, ma fratelli con
cui vivere, andando tra loro come duemila anni fa
ci sarebbe andato Gesù.
Fratel
Carlo di Gesù sperava di dar vita a una fraternità,
riunendo con sé altri cristiani che volessero
vivere il Vangelo come lui: fissò perciò
una Regola per una nuova famiglia religiosa. Ma
la sua speranza si realizzò solo dopo la
sua morte: la piccola sorella Magdeleine, nel 1939,
riuscì appunto a dar vita alla fraternità
delle Piccole Sorelle, mentre un altro religioso
francese, Padre Voillaume fondava la fraternità
dei Piccoli Fratelli di Gesù.
I
ricordi di Fratel Carlo di Gesù
In una delle case della Fraternità Generale
dell'Eur sono conservati i ricordi di Fratel Carlo
di Gesù: un altare da lui costruito, le sue
vesti bianche logorate dal deserto, i candelabri,
le croci e le stazioni della via Crucis da lui costruiti
artigianalmente, i cartelli su cui scriveva alcune
parole che ispiravano la sua vita.
In
questa piccola stanza si trovano dunque i segni
di una vita cristiana che dal deserto ci riporta
qualche messaggio fondamentale, che senz'altro può
servire da guida anche nelle nostre città
consumistiche, nelle nostre strade affollate, tra
l'altro, di solitudine e di egoismo.
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"Fai agli altri quello che vorresti fosse fatto
a te"
Tra gli altri ricordi si leggono parole che derivano
direttamente dal Vangelo, che sono quasi distillate
e rese ancora più vere dalla lunga esperienza
del deserto.
Su
un pannello di stoffa è scritta (in francese)
la frase "Fai agli altri quello che vorresti
fosse fatto a te". In queste poche parole è
racchiuso l'obiettivo che Fratel Carlo e poi le
piccole sorelle hanno seguito per tutta la vita:
essere vicini agli altri per essere sempre più
vicini al Signore, e sentirsi sempre più
vicini al Signore attraverso la preghiera per riuscire
ad avvicinarsi agli altri con le parole e con i
silenzi giusti.
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Partecipando
alla vita degli altri, le piccole sorelle, secondo l'insegnamento
del Vangelo diventano nel mondo come il lievito che fa
lievitare la pasta e offrono la loro testimonianza di
vita cristiana.
Piccola sorella Magdeleine raccomandava alle sue sorelle:
"Siate un sorriso sul mondo, questo è il
mio più grande augurio
Se voi foste solo
questo: il piccolo raggio di sole che entra in una camera
buia e gelida per illuminarla e riscaldarla, ciò
basterebbe".
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Chi
vuole avere altre notizie sulla Piccola sorella Magdeleine
può leggere:
Piccola sorella Magdeleine, Il padrone dell'impossibile,
ed. PIEMME (Autobiografia in forma di lettere e diari)
Piccola sorella Magdeleine, Dal Sahara al mondo intero,
ed. Città Nuova
Piccola sorella Magdeleine, Da un capo all'altro del
mondo, ed. Città Nuova |
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