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Di
sera, capita a molti di uscire per distrarsi
dopo una giornata segnata da lavori e da
impegni.
Non
è strano quindi che molti di noi,
anche in questo periodo di Quaresima, terminato
l'orario di lavoro, si incontrino una volta
alla settimana in casa di amici.
In
queste uscite serali o pomeridiane c'è
però qualcosa di insolito: una sera
alla settimana, nel periodo della Quaresima,
ci incontriamo in
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piccoli gruppi di preghiera che si riuniscono
nelle case.
Cinque
o sei famiglie della nostra comunità
parrocchiale accolgono in questo periodo un
diverso gruppo di preghiera in casa loro.
È un modo per vivere insieme l'attesa
della Pasqua, con un senso non diverso da
quello della tradizionale benedizione degli
appartamenti: in questo caso, però,
l'incontro tra Gesù e le nostre famiglie
si ripete settimana dopo settimana ed è
anche occasione per incontrare le persone
che abitano nello stesso condominio.
Di
fronte a un'icona che ci aiuta nel raccoglimento,
ci sentiamo anche noi più uniti e
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più vicini mentre eleviamo
insieme il canto di un salmo.
Con
questa preghiera antichissima
si esprime desiderio di incontrarsi
con il Signore per essere ascoltati
e anche per imparare ad ascoltare
meglio la Sua voce.
Con
questo semplice canto, fatto con
parole che provengono direttamente
dalla Bibbia, ripetiamo le invocazioni
che, un secolo dopo l'altro, generazione
dopo generazione, gli uomini hanno
rivolto al Signore.
Dopo
il canto leggiamo una pagina del
Vangelo, seguita da un breve commento
che ci fa riflettere sul significato
e sul valore di quello
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che
abbiamo ascoltato.
In
questo modo ci avviciniamo al Vangelo, cercando
di capire come può modificare la nostra
vita quotidiana.
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Forse
uno dei primi cambiamenti che
avvertiamo è proprio in
questo nostro tentativo di cercare
un momento di pausa e di riflessione
nel ritmo spesso frenetico e tumultuoso
della nostra giornata.
In
genere siamo abituati a vivere
queste settimane di Quaresima
come se fossero settimane uguali
a tutte le altre.
Invece
rivolgendo la preghiera al Signore,
dall'interno delle nostre case
e insieme ad altre persone, possiamo
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ringraziarLo
di tutto quello che ci ha dato e possiamo
cercare di capire meglio il senso della Pasqua
come invito a un radicale cambiamento della
nostra vita.
I
nostri incontri nelle case sono dunque un
modo per avvicinarci al Vangelo, anche perché
viviamo in un certo senso, nel nostro piccolo,
l'esperienza dei primi discepoli che si riunivano
in gruppi nelle loro case (come si legge nella
Prima Lettera di san Paolo ai Corinti).
La
preghiera è anche un'occasione di incontro
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tra di noi, perché in questo modo ci
conosciamo meglio e rendiamo più saldi
e più fraterni i nostri rapporti.
Al
termine della preghiera possiamo parlare di
noi, scambiarci delle impressioni, raccontare
agli altri qualcosa della nostra vita, delle
nostre esperienze quotidiane ma possiamo anche
sorridere insieme con una serenità
che ci viene dall'incontro con il Signore.
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Così
si rafforzano tra di noi i legami che già
esistono da anni e si creano nuovi incontri
con le diverse persone che conosciamo, le
quali, attraverso la preghiera avvenuta nelle
loro case o dai loro vicini, trovano una sollecitazione
ad avvicinarsi sempre più alla Parola
del Vangelo.
E
l'esperienza degli anni scorsi ci dice che
queste preghiere del tempo di Quaresima lasciano
il segno, perché nel tempo da questi
incontri settimanali è nata una nuova
amicizia con il Signore.
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